martedì 3 settembre 2013

due guance rosse, rosse come mele




veduta da Tsambika
 
La mia vita errabonda mi ha portato a Rodi, fra il Mediterraneo e l'Egeo, dove il mare è blu, e lo yogurt è bianco e denso, e le cicale cantano.Un canto così non lo avevo mai sentito prima.

Vorrei inviarmi il filmino della mia scalata a Tsambika, ma per il mio e vostro bene, non lo faccio.
1 perchè è un filmino amatoriale, girato col telefonino, con pessime inquadrature.
2 ci sono io, accaldata e rantolante, che con voce squillante, alternata a momenti in cui rantolo e o bisbiglio, narro delle vicende della costruzione del monastero.
 
vallata di Tsambika
 
 



Il monastero è dedicato alla Madonna Tsambika: narra la leggenda che una coppia di pescatori, che non potevano avere figli, avessero visto delle fiamme sulla cima del monte, si fossero recati lì, ed avessero trovato l'icona della Madonna. Di lì a poco la moglie del pescatore rimase incinta, per cui eressero il monastero a ringraziamento del dono. 
Si dice inoltre che i ciprioti, che festeggiano la Madonnna "Kyra" avessero accusato gli abitanti del luogo di aver rubato la loro icona, e per ben tre volte cercarono di sottrarre l'icona al Monastero, che però per ben 3 volte scomparì per riapparire a Tsambika. Decisero allora di lasciarla lì, ed  oggi il nome del Monastero è "Panagia Kyra Tsambika"  Ancora oggi è meta di pellegrinaggi di donne che chiedono la grazia, ed il 18 settembre (secondo la Lonely Planet, secondo la ragazza addetta alla distribuzione dei teli mare l'8 settembre- ma lei è cretese, magari non ha capito) le donne si recano al monastero percorrendo 300 gradini sulle ginocchia. 
A testimonianza della mia salita c'è il filmino di cui vi narro, e le foto che più volentieri vi allego.
La vista è mozzafiato,  domina la vallata che porta a nord e la spiaggia omonima, con un mare molto bello, le cui sfumature vanno dal turchese al blu. L'interno del monastero è piccolo, ma carino, e pieno di candele a forma di bambino, di dimensioni quasi reali, e di "ex voto", che si possono ovviamente acquistare nel banchetto fuori dalla cappella.


interno monastero



Il giorno seguente mi sono fiondata stremata in spiaggia, e da lì non mi sono più mossa per tutta la mattinata.

Potrei paragonare questa mia stagione ad un percorso di studi universitario. Nessuno mi chiede se ho studiato, se ho preso appunti, se seguo le lezioni. Sono qui da sola al Sud, vicino ad un borghetto di pescatori. Gestisco il club come meglio credo.
Chiedo informazioni ai miei compagni di viaggio, che sono fisicamente lontani, ma che mi lanciano consigli da versi esperti del posto, da amanti dell'isola. E sta a me decidere se approfittarne o meno.

Ed allora giovedì mi sono regalata un tramonto difficile da dimenticare. persino più bello di quello dello scorso anno a Palma di Mairoca, in cui il sole ha tramontato nella sua indolenza alle 8 di sera.
Sono andata a Monolithos, a vedere quello  che resta del castello dei Cavalieri (gli stessi dell'ordine di S. Giovanni, che hanno costruito la cittadella medievale, e che poi sono stati scacciati a Malta daSolimano il Magnifico perchè da ordine ospedaliero si sono dati alla pirateria). il castello non è molto ben conservato (ma in Grecia hanno delle lacune in conservazione dei beni culturali), è direi piuttosto diroccato, con i muretti bassi, che però offrono la sedia ideale per godere del panorama.

Chiudete gli occhi ed immaginate di essere a 240 metri a strapiombo sull'Egeo che luccica sotto di voi, attaccato il verde dei boschi, e davanti  un immenso tuorlo giallo immobile che vi fissa. E voi fissate lui.
 
tramonto a Monolithos

io sono stata così circa per 40 minuti. Avevano ragione quando mi hanno detto, "Vedrai, è un posto che ha delle belle vibrazioni, sembra quasi ipnotico." Il cervello si svuota. I pensieri non lasciano tracce. Anzi non c'è spazio per niente. Ci si rende conto che ci si trova veramente ai confini di una cartina. c'è solo il rumore del vento. 

Persino i pochi turisti che ho trovato erano stranamente zitti. L'unico 
sussulto c'è stato quando ci siamo resi conto di essere nel mezzo di una proposta di matrimonio, con tanto di anello. E lì non poteva non scappare l'applauso. Perchè per forza devi dire "Tutta la vita" di fronte ad un gesto del genere.

Ma dopo tanta romanticheria, ed una scappata alla spiaggia di Fourni, sono andata a mangiare in una taverna nascosta dietro una chiesetta nel paese di Vathi. Ero seduta al tavolo, e mentre mi mangiavo la bellezza di 25 dolmadakes ( foglie di vite ripiene di riso), e mi sembrava di stare consumando l'Ultima Cena, tanta era la mia ingordigia, sentivo solo il suono del lancio dei dadi in una specie di ciotola quadrata bassa di uno sparuto gruppetto di greci, che in totale silenzio come me facevano passare le ore.

Tra l'altro l'autore della foto di me al castello è colui che ha fatto la proposta di matrimonio a lei, che nel frattempo si fotografava il brillocco con l'iphone.

io a Monolithos




Vi abbraccio, e non rientrate al lavoro con troppa foga, tenetevi un pò di sane energie per voi stessi, che nella vita "If you don't like where you are, move. You are not a tree."
Ognuno ovviamente la interpreti come meglio crede, che nella vita non esiste mai una sola direzione, una sola spiegazione, o una sola interpretazione, un solo sapore, un solo mare, un solo orizzonte.
Come dicono i cuochi, salare q.b. E quel q.b e' l'unica cosa che possiamo decidere.

Ciao, E.

                        







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