venerdì 22 novembre 2013

manifesto

Fin da quando ero piccola, ho sempre avuto un diario. In cui scrivevo e descrivevo le mie giornate, quello che provavo, quello che facevo.
Esercizi di stile, forse. A leggerli così, fanno una gran tenerezza. A rileggerli così, una gran pera. Passatemi il termine, questo spazio in fondo è mio.

Da quando viaggio, molto per gioco, tanto per diletto, moltissimo per lavoro, scrivo email. Di fretta forse, sgrammaticate, un pò veloci, senza punteggiatura, con tanti errori.

E-mail che scrivo per raccontare quello che vedo, per spiegare quello che faccio, per fare in modo che le mie momentanee vite parallele si incrocino il più possibile, con quelle e- mail.
Per dare un senso a quel biglietto di sola andata, che molto spesso mi trovo fra le mani, e che mi piace sempre un sacco.

Molte delle mie email hanno per titolo frasi/ pezzi di canzoni. Che centrano, per assonanza, tematica, melodia, a quello che scrivo. Quasi sempre il titolo mi viene in mente prima che completi il racconto, ed è la prima cosa che trasformo in scrittura. Qualcuno mi ha detto che i titoli te li devono trovare gli altri.
Il titolo di questo blog è nato in un viaggio in macchina di solo ritorno, un'espressione buttata lì da me per caso, e che ha subito suscitato un "Aprire le persiane, che bella espressione!" . E come è nata, così è stata abbandonata. Fino a che, rimuginandoci un pò su, e cambiando idea molteplici volte, queste parole sono rimaste lì, e poi ho capito che in effetti rendevano l'idea di quello che volevo dire, perchè le persiane mi ricordano casa, che poi non è una cosa fisica, ma più un'idea, una sensazione, le persone che mi circondano, quelle rimaste indietro, l'addavenì. Perchè la casa me la porto dietro sempre, come una lumaca. E poi aprire le persiane vuol dire fare entrare la luce, aver voglia di vedere il giorno, sperare di vedere uscire il sole, affacciarsi. 

E spero che questa sensazione dell'affacciarmi - che sia sul mare, sul nuovo, negli occhi di qualcuno, su di una montagna di scatole, su di una parete cieca, o semplicemente sul già visto, non mi passi non mi basti, e non mi abbandoni mai.

E.

http://www.youtube.com/watch?v=g1j1qwQQ8-Q

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